sabato 21 gennaio 2012

Lo sport nella politica dell’UE Tra conflitto e dialogo


Le istituzioni comunitarie scoprirono per la prima volta lo sport nel 1974, in occasione della storica sentenza Walrave/Koch emessa dalla Corte di Giustizia europea. Da quel momento, grazie anche all’esponenziale crescita economica e sociale del fenomeno sportivo, sono intervenute su questo settore con frequenza crescente fino alla definizione organica di una politica sportiva europea nel celebre Libro Bianco sullo Sport. Sin dall’inizio, le posizioni dell’UE sono state accolte in maniera critica dalle più importanti organizzazioni sportive internazionali come la FIFA, l’UEFA e il CIO. Ne è scaturito un intenso dibattito, soprattutto sulla natura specifica dello sport, caratterizzato da momenti di aperto conflitto sfociati, nel tempo, in un dialogo costruttivo ma non privo di asperità. Il mondo dello sport ha ottenuto risultati importanti come il ridimensionamento dell’effetto deflagrante di sentenze assai temute come la Bosman. L’UE quello di tenere lo sport sotto il cappello del diritto comunitario. Ma diverse questioni restano ancora aperte.


L’autore

Antonio Felici è il corrispondente in Italia del periodico francese France Football. Quarantunenne, ha iniziato l’attività giornalistica oltre venti anni fa al Guerin Sportivo dove si è occupato a lungo di calcio internazionale. Ha lavorato anche per il Corriere dello Sport e Il Sole-24 Ore Sport, periodico mensile per il quale di recente ha curato decine di inchieste su tematiche di politica ed economia sportiva. Ha all’attivo svariate pubblicazioni sullo sport. Tra l’altro, è stato coautore delle diciannove edizioni dell’Annuario del Calcio Mondiale, della monumentale Storia del Calcio Italiano Giornata per Giornata edita da Newton e della Grande Storia della Nazionale in 14 DVD pubblicata da Gazzetta dello Sport/RAI Trade.

TITOLO: Lo sport nella politica dell’UE Tra conflitto e dialogo
AUTORE: Antonio Felici
EDITORE: Iacobelli editore ( www.iacobellisrl.it)

Questo libro ha vinto il Premio CONI 2011

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