Racconti di rara bellezza popolano e glorificano il calcio sudamericano.
Storie di leggende sociali e di miti calcistici si uniscono per
raffigurare uno scenario calcistico suggestivo e dai contorni fin troppo
particolari ed inimitabili. Clàsicos costituisce un fortunato
pretesto per addentrarsi tra le pieghe e le sfumature del calcio
sudamericano, che esalta i propri idoli e le proprie squadre, ma che
soprattutto pare conservare memoria e spazio per tutti i suoi
interpreti. Le maggiori sfide calcistiche del continente latinoamericano
comunque esaltano sia i gesti tecnici in campo che lo spettacolo sugli
spalti. Le contese stracittadine ma anche quelle regionali e nazionali
si intensificano fino a costituire un elemento sociale imprescindibile
per la cultura del Sud America. A leggere e a sentir parlare di queste
sfide si rischia seriamente di invaghirsi ed innamorarsi di un calcio a
noi lontano.
Autore: Vincenzo Paliotto prefazione Massimo Grilli del Corriere dello Sport
Editore: Urbone Publishing
Pagine: 330
Prezzo: 20 euro
giovedì 14 febbraio 2013
DIARIO DEL NAPOLI DI MARADONA 1984-1991: Dal sogno all'incubo
Questo libro, evidenziando e condannando senza appello le omissioni
della stampa sportiva, vuole ripercorrere gioie e dolori, miserie e
successi, del Napoli di Maradona; svelando retroscena e episodi di
cronaca nascosti, minimizzati o dimenticati. Dalla crescita di un sogno,
con l’arrivo sotto il Vesuvio del migliore calciatore del mondo, alle
tante curiosità, al ‘colore’, la passione. Fino ai sospetti che hanno
accompagnato alcune delle stagioni luccicanti del Napoli di Maradona
(1984-1991), materializzati attraverso le clamorose rivelazioni dell’ex
presidente Corrado Ferlaino a “Il Mattino”(dell’11 settembre 2003). L’ingegnere spiegò che “Dalla
domenica sera al mercoledì Diego, come qualcun altro del Napoli,
soprattutto calciatori giovani, era libero di fare quel che voleva, ma
il giovedì doveva essere pulito (…) Del resto, basta non assumere
cocaina per un certo periodo di tempo perché questa non risulti alle
analisi del dopo partita.(…) Moggi, Carmando, il medico sociale
chiedevano ai giocatori se erano a posto, allora non sapevo cosa
accadeva, però qualche anno dopo sono venuto a conoscenza che si
adottava un trucco: se qualcuno era a rischio gli si dava una pompetta
contenente l’urina di un altro, l’interessato se la nascondeva nel
pantalone della tuta e quando entrava nella stanza dell’antidoping,
invece di fare il suo ‘bisognino’ versava nel contenitore delle analisi
l’urina ‘pulita’ del compagno. (…) Nonostante questo, Diego
quel giorno del 1991 fu trovato positivo, Moggi gli aveva chiesto se era
in condizione e lui rispose: sì lo sono, va tutto bene. Il fatto è che i
cocainomani mentiscono a se stessi. Risultò positivo e quando l’allora
presidente Nizzola mi chiamò in via confidenziale per darmi la notizia
fu troppo tardi. Insistetti, gli dissi: presidente dimmi cosa posso
fare, ma lui rispose: ormai non puoi fare più nulla”. A proposito dei due scudetti conquistati, Ferlaino aggiungeva: “Sì,
soprattutto il secondo fu, diciamo così, il più movimentato. Quello
scudetto me lo ricordo bene perché per vincerlo dovetti impegnarmi
molto. Fu importante la partita Verona-Milan. Allacciai buoni rapporti
con il designatore Gussoni. Il Milan aveva un arbitro molto amico:
Lanese, detto “milanese”. A noi, invece era molto vicino Rosario Lo
Bello e lo era perché meridionalista convinto. Il campionato si decise
il 22 aprile 1990: il Milan giocava a Verona, Gussoni designò Lo Bello
per quella partita; successe di tutto, espulsioni, milanisti arrabbiati
che scaraventarono le magliette a terra: persero 2-1. Noi vincemmo
serenamente a Bologna per 4-2 e mettemmo in tasca tre quarti di scudetto”. E la monetina di Alemao ? “Fu
colpito, forse ingigantimmo l’episodio, ma la partita era comunque già
vinta a tavolino. Facemmo un po’ di scena. L’idea fu di Carmando (ndr.: il massaggiatore del Napoli). Alemao
all’inizio non capì, lo portammo di corsa in ospedale, gli feci visita e
quando uscii dichiarai addolorato ai giornalisti: ‘Non mi ha
riconosciuto’. Subito dopo scoppiai a ridere da solo, perché Alemao era
bello e vigile nel suo lettino”.
Tra le vittime di certi eccessi del Napoli di Maradona, quella che ha pagato più pesantemente è stato Giuliano Giuliani, portiere della formazione partenopea nelle stagioni 1988-’89 e 1989-’90. L’estremo difensore morì di AIDS presso il reparto malattie infettive dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna il 14 novembre 1996, a soli trentotto anni. Se solo pensiamo che nei dieci anni successivi alla partenza del tandem Moggi-Maradona, il Napoli, dissanguato, ha conosciuto la serie B, la serie C, il fallimento, il rischio di scomparsa dai campionati professionistici. Se aggiungiamo che Maradona ha lottato tra la vita e la morte per le conseguenze sul cuore derivanti dall’abuso di stupefacenti; se pensiamo alla morte di Giuliani, all’arresto di Andrea Carnevale, alla salma trafugata del figlio di Salvatore Bagni, ecc…, abbiamo un quadro, sia pur parziale, di cosa abbia purtroppo offuscato, negli anni successivi ai trionfi, l’immagine delle coppe e degli scudetti conquistati.
Autore: Lupo Silvestro
Tra le vittime di certi eccessi del Napoli di Maradona, quella che ha pagato più pesantemente è stato Giuliano Giuliani, portiere della formazione partenopea nelle stagioni 1988-’89 e 1989-’90. L’estremo difensore morì di AIDS presso il reparto malattie infettive dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna il 14 novembre 1996, a soli trentotto anni. Se solo pensiamo che nei dieci anni successivi alla partenza del tandem Moggi-Maradona, il Napoli, dissanguato, ha conosciuto la serie B, la serie C, il fallimento, il rischio di scomparsa dai campionati professionistici. Se aggiungiamo che Maradona ha lottato tra la vita e la morte per le conseguenze sul cuore derivanti dall’abuso di stupefacenti; se pensiamo alla morte di Giuliani, all’arresto di Andrea Carnevale, alla salma trafugata del figlio di Salvatore Bagni, ecc…, abbiamo un quadro, sia pur parziale, di cosa abbia purtroppo offuscato, negli anni successivi ai trionfi, l’immagine delle coppe e degli scudetti conquistati.
Autore: Lupo Silvestro
Editore: Urbone Publishing www.urbone.eu
Prezzo: 7,99
Pagine: 220
Alessandro Del Piero Campione ed Uomo vero
È il 1993/94 e a Torino sbarca un giovanotto di belle speranze, dalla
chioma riccioluta e dal destro mirabile. Il suo nome è Alessandro Del
Piero e si è già messo in mostra nel Padova, nella Primavera e anche in
prima squadra, nonostante la giovane età.
Lo ha fortemente voluto il “presidentissimo” bianconero Giam-piero Boniperti, sicuro che quel “talentino” avrebbe presto sfondato con la casacca bianconera.
Ma nessuno, nemmeno lo stesso Boniperti, avrebbe profetizzato un futuro così glorioso per questo ragazzino di San Vendemiano. Mai nessuno avrebbe immaginato che il giovanotto sarebbe riuscito a polverizzare ogni record bianconero, diventando bandiera e simbolo della Juventus nel mondo.
Questo libro è un ringraziamento per tutto quello che Ale ci ha regalato: gioie ed emozioni, lacrime e felicità, un inchino e una linguaccia.
Per essere entrato, senza uscirne più, nel nostro cuore.
Autori: Stefano Bedeschi e Mirko Delibasti
Editore : Urbone Publishing www.urbone.eu
Prezzo: 6,99Euro
Pagine: 183
Lo ha fortemente voluto il “presidentissimo” bianconero Giam-piero Boniperti, sicuro che quel “talentino” avrebbe presto sfondato con la casacca bianconera.
Ma nessuno, nemmeno lo stesso Boniperti, avrebbe profetizzato un futuro così glorioso per questo ragazzino di San Vendemiano. Mai nessuno avrebbe immaginato che il giovanotto sarebbe riuscito a polverizzare ogni record bianconero, diventando bandiera e simbolo della Juventus nel mondo.
Questo libro è un ringraziamento per tutto quello che Ale ci ha regalato: gioie ed emozioni, lacrime e felicità, un inchino e una linguaccia.
Per essere entrato, senza uscirne più, nel nostro cuore.
Autori: Stefano Bedeschi e Mirko Delibasti
Editore : Urbone Publishing www.urbone.eu
Prezzo: 6,99Euro
Pagine: 183
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